Coordinatori: Giuseppe, Burgio, Università “Kore” di Enna; Anna Grazia, Lopez, Università di Foggia
Descrizione
Il gruppo adotta una definizione COSTRUZIONISTA del genere, inteso come sistema complesso, socialmente prodotto per via educativa, attraverso la socializzazione dei bambini e delle bambine, fin dalla nascita e attraverso tutti gli ambiti formali, non formali e informali che essi attraversano nel loro percorso di crescita. Attraverso questa formazione, i soggetti sono – contemporaneamente – prodotti e riproduttori di un sistema sociale sesso-genere che appare avvantaggiare gli uomini a discapito delle donne in tutti gli ambiti: educativo, familiare, lavorativo, relazionale, simbolico, linguistico… Quest’impostazione estende il campo di analisi non solo al FEMMINILE, com’è stato tradizionalmente, ma anche al MASCHILE, studiato non semplicemente attraverso le categorie del maschilismo, del patriarcato, della violenza di genere, ma in tutte le sue articolazioni innovative e trasformative. La strutturazione dicotomica (nella nostra società) del sistema sesso-genere fa sì, inoltre, che ogni genere si costruisca in relazione all’altro, attraversando il piano delle relazioni INTER-GENERE, essendo quindi intenzionato dal desiderio sessuale e dalla possibilità della GENERAZIONE e della genitorialità. Ciascuno dei generi è allora articolato sulla base del desiderio e non disgiunto (e teoricamente non disgiungibile) dal piano dei desideri, delle fantasie, delle pratiche sessuali e delle rappresentazioni della SESSUALITÀ.
Oltre che sistema socio-culturale, il genere si dispiega così attraverso il ruolo individualmente assunto (nel confronto con stereotipi e pregiudizi diffusi) e attraverso il senso della propria identità di genere. Di conseguenza, gli uomini e le donne si costruiscono anche nell’agone INTRA-GENERE, attraverso dinamiche – di riconoscimento e disconoscimento tra pari – che spesso seguono gli assi della competizione e dell’esclusione sociale, attraverso il razzismo, l’omofobia, l’abilismo, l’etaismo, ecc. Si intende allora adottare un paradigma interpretativo INTERSEZIONALE che, a partire dal genere, “incroci” le molteplici differenze che segnano l’identità dell’essere umano allo scopo di valorizzare la sua unicità e promuoverne l’EMANCIPAZIONE per via educativa. Parallelamente a questo lavoro si intende utilizzare la categoria di genere per identificare i rapporti di potere che si nascondono dietro la logica binaria attraverso il confronto con gli altri saperi, identificando nel confronto con questi uno strumento privilegiato di DECOSTRUZIONE CULTURALE. Il gruppo intende di conseguenza concentrare il proprio focus sulla CONTEMPORANEITÀ e sulle questioni educative che tali intersezioni comportano in ogni ambito sociale. La pedagogia di genere si propone così non solo come ambito di ricerca che studia le differenze di genere, ma anche come ambito che utilizza tali differenze come lente teorica per analizzare il fatto educativo. In questo senso, il gruppo si prefissa di contribuire ad arricchire la pedagogia di genere attraverso il confronto con le altre scienze, in una prospettiva INTERDISCIPLINARE che affronti tutte le emergenze educative della contemporaneità.
Obiettivi
Il gruppo intende dialogare con le varie correnti teoriche del femminismo (pensiero della differenza, gender theories, femminismo decoloniale, transfemminismo, femminismo queer…) rappresentate nel concreto ambito della ricerca pedagogico-educativa. Tale specifico formativo verrà posto in dialogo con i movimenti sociali, il simbolico massmediatico, la cultura popolare e con quanto si muove nel campo della scuola e dell’extrascuola in termini di educazione di genere nonché con i movimenti che si ispirano ai Masculinity Studies. La composizione del Gruppo, trasversale ai settori scientifico-disciplinari, della pedagogia, è finalizzata proprio a esprimere la ricchezza di prospettive teoriche e a perseguire gli obiettivi che ci si pone: – indagare le forme di emarginazione legate all’incrociarsi del genere con la disabilità, l’appartenenza etnoculturale, il censo, l’orientamento sessuale, l’appartenenza religiosa, ecc., dalle quali derivano emergenze educative come la razzializzazione, la povertà economica ed educativa, la violenza di genere… Si intende condurre tale riflessione mettendo in relazione la lettura che sociologia, antropologia, medicina, neuroscienze, economia, ecologica, ecc. hanno dato alla categoria di genere e, attraverso tale lettura, approfondire la conoscenza della pluralità degli aspetti coinvolti nella progettazione di modelli e di pratiche formative; – analizzare gli impliciti presenti nelle istituzioni scolastiche: dall’organizzazione didattica (gestione degli spazi, metodologie privilegiate…) alla scelta dei contenuti proposti; dal curricolo implicito (ad es., l’utilizzo sessista del linguaggio) alla formazione dei docenti, con una particolare attenzione a quegli impliciti culturali da cui dipendono gli stili relazionali, nonché al tema della critica dell’eteronormatività, anche attraverso l’educazione sessuale e sentimentale nelle istituzioni educative; – comprendere le trasformazioni che sta attraversando il sistema famiglia in considerazione dei mutamenti socio-culturali legati: al cambiamento del ruolo della donna e dell’uomo nelle famiglie, che richiede forme di intervento educativo specifiche; alla diffusione delle c.d. nuove famiglie e alle sfide che comportano; alla diffusione delle tecnologie riproduttive, che stanno modificando il concetto di cura, di genitorialità e di famiglia; – approfondire il ruolo che ricopre la socializzazione di genere nella costruzione di una cultura giovanile spesso orientata alla reiterazione di rappresentazioni stereotipate del femminile e del maschile – nonché attraversate da fenomeni di (cyber)bullismo scolastico – in particolare attraverso l’analisi del rapporto tra i prodotti culturali destinati a infanzia e adolescenza (la paraletteratura, i cartoni animati, la letteratura per l’infanzia, i social media, l’arte, i gruppi di pari, ecc.) e gli stereotipi legati alla relazione sesso/genere; – riflettere sul duplice ruolo che ricopre l’ambiente di lavoro, visto come luogo per la promozione delle pari opportunità o come luogo in cui persistono forme plurime di discriminazione (da quella retributiva al c.d. “soffitto di cristallo”). Su questa base, il gruppo intende realizzare ogni anno almeno un incontro organizzativo-programmatico e/o un convegno con una call aperta alle/ai partecipanti, e la pubblicazione di un volume collettaneo (o un numero monografico di una rivista scientifica) che raccolga articoli tratti dalle più significative relazioni presentate. Altri seminari tematici potranno essere organizzati dai/dalle partecipanti, così come pubblicazioni ulteriori. Obiettivo del gruppo è la valorizzazione degli studi di genere nelle scienze dell’educazione e la valorizzazione dei contributi teorici delle/dei partecipanti, offrendosi come esperienza di apprendimento per tutti/e e come “vivaio” dove i collegh* più giovani (precari, non strutturati, Junior) abbiano opportunità di crescita culturale e spazi di espressione teorica.
Componenti
Maria Livia Alga,Università degli Studi di Verona
Alessandra Altamura, Università degli Studi di Foggia
Federico Batini, Università degli Studi di Perugia
Irene Biemmi, Università degli Studi di Firenze
Lisa Brambilla, Università degli Studi di Milano Bicocca
Giuseppe Burgio, Università degli Studi di Enna “Kore”
Carlo Cappa, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Rossella Caso, Università degli Studi di Foggia
Fabrizio Chello, Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”
Tiziana Chiappelli, Università degli Studi di Firenze
Rosanna Cima, Università degli Studi di Verona
Cristiano Corsini, Università degli Studi di Chieti-Pescara
Antonietta De Vita, Università degli Studi di Verona
Luca Decembrotto, Università degli Studi di Bologna
Francesca Dello Preite, Università degli Studi di Firenze
Silvia Demozzi, Università Alma Mater di Bologna
Antonio Raimondo Di Grigoli, Università degli Studi di Firenze
Angelica Disalvo, Università degli Studi di Foggia
Stella Rita Emmanuele, Università degli Studi di Enna “Kore”
Martina Ercolano, Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”
Manuela Gallerani, Università degli Studi di Bologna
Valentina Guerrini, Università degli Studi di Firenze
Zoran Lapov, Università degli Studi di Firenze
Silvia Leonelli, Università degli Studi di Bologna
Anna Grazia Lopez, Università degli Studi di Foggia
Stefania Lorenzini, Università degli Studi di Bologna
Elena Luppi, Università degli Studi di Bologna
Stefano Maltese, Università degli Studi di Napoli
Maria Rita Mancaniello, Università degli Studi di Firenze
Alba Naccari, Università degli Studi di Roma “Foro Italico”
Rosella Persi, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Marialisa Rizzo, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Maria Concetta Rossiello, Università degli Studi di Foggia
Chiara Sità, Università degli Studi di Verona
Giordana Szpunar, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Simonetta Ulivieri, Università degli Studi di Firenze
Elena Zizioli, Università degli Studi di Roma Tre
Esperti esterni
Raffaele Mantegazza, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Rosy Nardone, Università degli Studi di Bologna
Federica Zanetti, Università degli Studi di Bologna
English version
Pedagogical Intersections. Sexes, Genders, Sexualities
Description
Our group is adopting a constructivist definition of gender, described as a complex system, socially produced through the socialisation of both boys and girls and the formal, non-formal and informal learning environments they experience when they grow up. Through this training, subjects are – at the same time – products and producers of a sex-gender social system that seems to positively affect men against women in all areas: educational, family, work, relational, symbolic, linguistic… This approach not only extends our analysis to the women’s field, as it has traditionally been, but also to the men’s field, investigated in all its transformative articulations beyond the categories of machismo, patriarchy and gender violence. The dichotomous structure of the sex-gender system in our society means that each gender is constructed in relation to the other one, crossing inter-gender relations, and being directed by sexual desire and the possibility of generation and parenthood. Each gender is then articulated on the basis of desire and not separated (and theoretically not separable) from desires, fantasies, sexual practices and representations of sexuality.
Gender is not only represented by the socio-cultural system, but also by the individually assumed gender role (in comparison with widespread stereotypes and prejudices) and the sense of one’s own gender identity. As such, men and women also construct themselves in the intra-gender competition, across dynamics of recognition and disavowal among peers that often produce social exclusion through racism, homophobia, ableism, ageism, etc. Our aim is to adopt an intersectional interpretative paradigm that, starting from gender, crosses the multiple differences that mark the identity of the human beings in order to enhance their uniqueness and promote their emancipation by education. At the same time, We intend to use the category of gender to identify the power relations that lie behind the binary logic by a comparison with the other knowledge, identifying a privileged tool of cultural deconstruction in an exchange with such a knowledge. Then, our group intends to focus on contemporaneity, and the educational issues that such intersections entail in every social sphere. Gender pedagogy thus aims at studying gender differences, and using these differences as a theoretical lens to analyse the educational fact. Our research group wants to contribute to the enrichment of gender pedagogy, comparing it with other sciences, in an interdisciplinary perspective being able to meet with all contemporary educational emergencies.
Objectives
Our group plans to set up a dialogue with the various theoretical currents of feminism (pensiero della differenza, gender theories, decolonial feminism, transfeminism, queer feminism…) represented under the concrete field of a pedagogical and an educational research. This specific field will communicate with social movements, mass media, popular culture and gender education in the school and out-of-school field, as well as with men’s movements inspired by Masculinity Studies. Our group composition, intersecting the various scientific-disciplinary fields of pedagogy, expresses the richness of our theoretical perspectives, and pursues the following fixed objectives: – to investigate forms of marginalisation related to the intersection of gender with disability, ethnocultural background, wealth, sexual orientation, religious affiliation, etc., from which educational emergencies such as racialisation, economic and educational poverty, gender-based violence derive. We mean to conduct this reflection by connecting the interpretation that sociology, anthropology, medicine, neuroscience, economics, ecology, etc. have given to the category of gender in order to deepen our knowledge on the plurality of aspects involved in the design of educational models and practices; – to analyse the implicit gender aspects within an educational institution: from the didactic organisation (management of spaces, chosen methodologies…) to the proposed contents; from the implicit curriculum (e.g. the sexist use of language) to the professional training of teachers, with a specific attention to those cultural aspects relational styles depend on, as well as to the theme of criticism of heteronormativity, also through a sexual and sentimental education in the educational institutions; – to understand the transformations that the family system is undergoing as a result of the socio-cultural changes linked to: the changing role of women and men in families, which requires specific forms of educational intervention; the spread of the so-called new families and the challenges they bring; the spread of reproductive technologies, which are changing the concept of care, parenting and family; – to explore the role of gender socialisation in the construction of a youth culture that is often oriented towards stereotyped representations of feminine and masculine, and towards phenomena of (cyber)bullying, mainly analysing the relationship between cultural products for children and adolescents (paraliterature, cartoons, children’s literature, social media, art, peer groups, etc.) and stereotypes on the sex/gender relationship; – to reflect on the dual role of the workplace seen a place where equal opportunities are promoted or where multiple forms of discrimination persist (from pay to the so-called ‘glass ceiling’). On this basis, our group proposes to organise at least one programmatic meeting and/or a conference every year with a call for participants, and to publish a collective book (or a monographic issue of a journal) containing articles from the most significant submitted papers. Other thematic seminars may be organised by the participants, as well as further publications. Our main purpose is to enhance gender studies in the educational sciences, and to set off the theoretical contributions on behalf of the participants, offering themselves as a learning experience for all and as a “nursery” where younger colleagues can experience cultural growth and find space for theoretical expression.