Pedagogia Oggi 2021/1
Call for Papers
Oltre le emergenze: co-responsabilità pedagogica per la formazione umana
Editors
Giuseppe Annacontini, Giovanni Moretti, Simonetta Polenghi, Alessandro Vaccarelli
La precedente call di “Pedagogia oggi” ha inteso produrre analisi e strumenti atti a testimoniare e a promuovere l’impegno pedagogico nei confronti del “disagio educativo”, per mezzo di “una critica radicale alle dinamiche che generano o legittimano esclusione, subalternità, marginalità e violenza”.
In continuità con tale proposta, ma invitando contemporaneamente a una focalizzazione crescente del problema, la nuova Call intende tematizzare il momento dell’emergenza (con le sue logiche e le sue strategie) e l’impegno nel trovare soluzioni al passaggio attraverso la crisi, richiamandosi a un “oltre” che racconta di una vocazione pedagogica orientata a promuovere strumenti per ristrutturare i campi di esperienza personali, comunitari, sociali, economici, politici, educativi, didattici.
La call, dunque, invita a indagare le logiche che identificano e definiscono l’emergenza (manifestazione o urgenza?) non meno che le strumentalità utili a promuovere nuovi modelli, sistemi e strutture che non tradiscano i valori della generatività e formatività della donna e dell’uomo.
In tal senso, “Pedagogia Oggi” intende favorire la costruzione di un aggiornato quadro di riferimento sulle interpretazioni e gli orientamenti teorici e pratici, storici e metodologici, etici e sperimentali atti ad argomentare e render conto, in chiave critico-riflessiva, delle prospettive e delle sfide che investono una “pedagogia dell’emergenza”.
Alcuni temi che possono essere oggetto di proposte da parte della comunità scientifica vengono di seguito segnalati con particolare riferimento agli ambiti della pedagogia generale e sociale, della storia della pedagogia e dell’educazione, della didattica e pedagogia speciale e della pedagogia sperimentale.
Per l’ambito della pedagogia generale, saranno valutate le proposte di originali contributi di carattere teoretico-fondativo ed epistemologico-metodologico, che offrano, tra l’altro, idee e argomentazioni: tese a inquadrare il rapporto tra teoresi pedagogica ed emergenza, non meno che tra prassi pedagogica ed emergenza; atte a descrivere modelli pedagogici e strutture educative di corresponsabilità per la formazione umana; reputate idonee a supportare lo sviluppo di una prospettiva etico-pedagogica centrata sui valori di una umanità “in bilico” tra sistemi regressivi ed emergenti. Il tutto mantenendo fermo il richiamo alla dimensione teoretica – ma non per questo meno materiale e socio-educativamente impegnata – della legittimazione del pedagogico.
Negli ambiti della pedagogia sociale, ci si interroga su quanto definiamo emergenza – ma anche disastro, catastrofe, calamità, nelle varie fenomenologie in cui esse si presentano – e ciò che ha il potere di destabilizzare molto repentinamente gli individui, i gruppi, le comunità, le istituzioni, allargando i rischi di povertà educativa ed esponendo il soggetto a condizioni di trauma e/o di stress prolungato, ritenendo che tali situazioni possano trovare nel pedagogico e nell’educativo risposte tras-formative e generative utili per lavorare nelle prospettive della resilienza, della resistenza, della ricostruzione sociale e culturale, della cultura del rischio e della prevenzione.
Per l’area di storia della pedagogia, i contributi potranno esaminare, in diversi contesti storici, quali risposte educative siano state adottate di fronte a situazioni eccezionali. A titolo di esempio, si possono considerare le strategie messe in atto dalle scuole per far fronte a situazioni di emergenza in epoca di guerra (non solo nel Novecento), oppure in occasione di disastri ambientali (es. terremoto di Messina e Reggio Calabria; alluvione del Polesine), di emergenze sanitarie (colera, tracoma, febbre tifoidea, influenza spagnola, etc). Eventi calamitosi quali carestie, o situazioni di grave crisi economica, o ancora circostanze drammatiche di privazione di libertà in regimi dittatoriali possono essere oggetto di indagine. Altrettanto importante è esaminare la reazione di altre agenzie educative, dalla famiglia ai centri per minori, dallo Stato alla Chiesa. L’azione della pubblicistica scolastica, educativa e delle riviste per la gioventù in contesti di emergenza è pure una possibile pista di ricerca, accanto alle fonti letterarie per l’infanzia, alla diaristica e alla memorialistica, e agli epistolari. Non solo la gioventù, ma anche l’età adulta e la capacità di sviluppare meccanismi di resilienza e di supporto educativo meritano di essere indagati. Tra le fonti, si segnalano anche quelle visive, da quadri a fotografie, da documentari a film, nella scia della visual history, così come, per la storia più recente, le fonti orali. Il tema della risposta educativa a situazioni di emergenza, infine, si presta ad essere esaminato anche studiando casi avvenuti in età moderna, medievale e antica e non solo contemporanea.
Saranno accolti contributi che presentino carattere di originalità, nelle fonti messe in luce, e/o nell’approccio euristico e che si segnalino per la correttezza della metodologia adottata.
Per quanto riguarda l’area della didattica e della pedagogia speciale, i contributi proposti potranno affrontare la tematica delle emergenze, presentando esiti di ricerca, analisi di casi specifici o di azioni formative particolari, in cui le co-responsabilità educative, progettuali e valutative, siano promosse nella prospettiva di favorire la cultura scientifica diffusa, coltivare e ricostruire relazioni umane e sociali positive, stabili e sicure, intese come risorse da valorizzare a supporto dell’accesso all’istruzione, della qualificazione dei processi di insegnamento-apprendimento, della inclusione e protezione delle fragilità personali.
Saranno accolti studi e ricerche a carattere empirico e applicativo che riguardano la didattica, le strategie educative, l’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito scolastico o nel più ampio contesto della formazione e dell’istruzione superiore, finalizzati a progettare, realizzare e valutare modalità aperte e flessibili di organizzazione della didattica, nella prospettiva di affrontare le emergenze e di educare alla loro gestione, valorizzando le co-responsabilità educative, progettuali e valutative, attraverso la partecipazione attiva e la motivazione allo studio degli studenti, l’impegno manifestato dagli insegnanti, la valorizzazione della collaborazione consapevole delle famiglie nei percorsi educativi e la promozione della cultura scientifica.
Per quanto riguarda l’area della pedagogia sperimentale, saranno accolti contributi a carattere applicativo ed empirico, in cui a fronte di possibili situazioni emergenziali, le co-responsabilità educative, progettuale e valutative, siano considerate dimensioni qualificanti dei processi di valutazione delle competenze e dei rendimenti scolastici e dei processi di formazione, o caratterizzanti le scelte metodologiche e la selezione delle procedure di ricerca didattica e docimologica, volte a favorire la partecipazione sociale, la rendicontazione pubblica degli interventi educativi e la promozione della cultura scientifica.
In merito all’area dei metodi e delle didattiche delle attività motorie e sportive, i contributi proposti potranno approfondire, sul piano empirico e in una prospettiva di promozione della salute e del benessere psico-fisico, le implicazioni che intercorrono tra le emergenze e le attività di progettazione, realizzazione e valutazione di differenti attività motorie e sportive in contesti educativi sia formali, sia informali.
Deadline per l’invio degli abstract: 10 ottobre 2020
Per partecipare alla CFP occorre essere soci Siped e occorre scaricare e compilare accuratamente il template presente sul sito della rivista. Gli abstract presentati in maniera difforme rispetto a quanto indicato nel template o non completi non saranno valutati dagli Editors. Gli abstract dovranno essere inviati a tutti e 4 gli editors entro la data indicata.
giuseppe.annacontini@unisalento.it
giovanni.moretti@uniroma3.it
simonetta.polenghi@unicatt.it
alessandro.vaccarelli@cc.univaq.it
Si precisa che gli abstract saranno selezionati e referati sulla base dei criteri di rilevanza scientifica, di originalità, di chiarezza e di pertinenza al tema della call.
Gli abstract saranno valutati entro il 10 novembre 2020. Gli articoli dovranno pervenire alla rivista tassativamente entro il 1 marzo 2021. Non sono ammessi più di due coautori.