Su richiesta delle prof.sse Marisa Musaio e Natascia Bobbo, segnaliamo la Call for papers della rivista “Journal of Health Care Education in Practice” sul tema “La solitudine degli anziani nell’epoca Covid. Riflessioni su di un’esperienza di vita dalle molte implicazioni educative e pedagogiche”.
Nonostante la percezione di solitudine non sia risultata correlata con l’età, è certo che quando viene percepita e vissuta dalle persone più anziane essa è in grado di influire in modo più incisivo sulla loro qualità di vita e soprattutto sulla loro salute fisica e psichica: dalla letteratura sappiamo che la mancanza di una buona rete sociale e di soddisfacenti relazioni possono esacerbare la fragilità psichica e fisica degli anziani, compromettendone in particolare le capacità cognitive, il loro equilibrio osteo-muscolo-scheletrico e il loro stato nutrizionale (Gale, Westbury, Cooper, 2018). D’altra parte, una salute compromessa non può che aumentare il senso di solitudine per l’emergere di imbarazzo rispetto alla propria condizione o per l’impossibilità o incapacità di affrontare impegni di tipo sociale (Fees et al., 1999).
Essendo la solitudine una esperienza che la persona vive (Seifert, Hassler, 2020), essa chiama in causa non solo questioni di tipo sanitario ed assistenziale, ma anche antropologiche, pedagogiche ed educative: alleviare i vissuti difficili del sentirsi soli, accompagnare l’anziano ad accettare che il tempo scorre e che le cose cambiano, che le strade si dividono, sostenerlo nell’elaborare un lutto per la morte di una persona alla quale era affezionato, aiutarlo a vivere l’assenza e le diverse forme della distanza (Musaio, 2020) aiutarlo ad assumere una prospettiva di gerotrascendenza cioè capace di andare oltre le cose materiali per approssimarsi alla propria liminalità (Heyen, 2010), sono obiettivi fondamentali per i professionisti dell’aiuto, per l’educatore, così come per il pedagogista, chiamati ad impegnare, ancora di più in questi anni contrassegnati dalla pandemia, i loro sforzi nel lavoro quotidiano d’équipe con gli anziani soli, siano essi seguiti a domicilio nelle proprie case o all’interno di una struttura socio-sanitaria. In vista di assumere tali vissuti in una prospettiva di cura verso la persona anziana, la call di Health Care Education in Practice di maggio 2022, a cura di Marisa Musaio e Natascia Bobbo, vuole sollecitare i professionisti pedagogici, educativi, clinici e sanitari, a riflettere sul tema della solitudine dell’anziano nelle sue molteplici implicazioni, considerandone il ruolo centrale nella tutela della sua salute al tempo del Covid, o meglio nella tutela di un’esperienza di vita contrassegnata dal benessere nonostante il Covid.
La call è finalizzata a raccogliere contributi sui temi delineati che appartengano ad una delle seguenti categorie:
- contributi teorici;
- ricerche di natura qualitativa o quantitativa, indagini sperimentali o osservazionali;
- esperienze educative o cliniche di natura pratico procedurale.
La deadline per la consegna dei contributi è fissata per il 15.04.2022.
Per maggiori informazioni si rinvia al sito della rivista: https://jhce.padovauniversitypress.it/