Su richiesta dei proff. Stefania Lorenzini e Federico Zannoni, segnaliamo la Call for Papers per il Numero 2/2023, Volume 21, della Rivista “Educazione Interculturale” sul tema “Pensare una pedagogia postcoloniale per decolonizzare l’educazione”, numero monografico a cura di Giuseppe Burgio (Università Kore di Enna) ed Ester Caparrós-Martín (Università di Malaga).
Possiamo pensare oggi la pedagogia e l’educazione interculturale senza prima fare i conti con la cesura storica e politica costituita dal colonialismo? Educare ed educarci all’incontro con l’alterità etnoculturale, fare scuola in una società plurale ed eterogenea come la nostra, non può non tener conto di un passato che condiziona ancora oggi i rapporti tra autoctoni e migranti. L’esperienza coloniale, non abbastanza problematizzata dal punto di vista culturale nel nostro Paese, allunga infatti la sua ombra su ogni discorso possiamo fare tanto sul Noi quanto sull’Altro/a.
Con questa eredità bisogna allora che si confronti l’educazione interculturale, innovandosi dall’interno adottando una curvatura postcoloniale, nella quale il post non indica affatto un avvenuto superamento, ma il riconoscimento di un condizionamento culturale, di una forma mentis che ancora oggi sostiene e accompagna forme di sfruttamento, violenza e razzismo. Sposare una prospettiva postcoloniale significa infine adottare anche una postura materialistica, capace di riconoscere quei privilegi e quelle forme di dominio attivi nei contatti tra le culture che, a seguito delle migrazioni transnazionali, si realizzano nelle nostre metropoli e che, al contrario, una prospettiva meramente culturalista rischia di non riuscire a leggere.
Complementare a un’ottica analitica postcoloniale è una pratica educativa decoloniale, tesa a decolonizzare i curricula scolastici, i contenuti delle singole discipline e i modi di insegnare nella nostra scuola, così come a decostruire quelle forme e quei contenuti impliciti (a volte invece fin troppo espliciti) che riproducono l’asimmetria coloniale in contesti educativi non formali e informali, primo tra tutti la rappresentazione massmediatica.
Per affrontare queste questioni, si accolgono contributi (di natura teorica, storica o empirica) che trattino i seguenti temi:
- storia educativa del colonialismo europeo; dinamiche (neo)coloniali nella società e nella vita scolastica oggi;
- legami tra colonialismo e migrazioni contemporanee;
- legami tra colonialismo storico e diaspore;
- la rappresentazione del colonialismo nei contenuti disciplinari;
- la rappresentazione del colonialismo nella rappresentazione massmediatica;
- come la consapevolezza postcoloniale può modificare la pedagogia interculturale;
- pensare un’intercultura postcoloniale negli ambiti formali, non formali e informali;
- decolonizzare l’immaginario giovanile;
- politica, migrazioni e colonialismo;
- l’attivismo sociale e politico dei soggetti postcoloniali;
- ripensare i contenuti curriculari in una prospettiva interculturale e postcoloniale;
- l’approccio delle pratiche educative che incorporano l’alterità nei loro progetti didattici, organizzativi e curriculari.
Si accolgono gli abstract ricevuti entro il 15.03.2023, composti da un minimo di 300 a un massimo di 350 parole e contenenti:
- una presentazione dell’argomento;
- la natura del testo (ricerche, studi e saggi, ecc.);
- una breve esposizione dell’argomento, adeguatamente motivata;
- la metodologia (nel caso di ricerche);
- brevi conclusioni.
L’accettazione o rifiuto abstract verranno comunicati entro il 15.04.2023.
Il contributo completo sarà richiesto entro il 15.09.2023.
Abstract e contributi completi andranno caricati sul sito della Rivista e inviati agli indirizzi email dei coordinatori del Dossier: giuseppe.burgio@unikore.it; ester.caparros@uma.es
Il Dossier potrà accogliere un minimo di 6 e un massimo di 16 articoli, in Inglese, Francese, Spagnolo, Italiano.
Per maggiori informazioni: https://educazione-interculturale.unibo.it/announcement/view/556