Su richiesta dei proff. Fabrizio Manuel Sirignano e Valerio Ferro Allodola, segnaliamo la Call for Paper per il numero 1/2023 della rivista Rivista “Medical Humanities & Medicina Narrativa – MHMN” sul tema “Formare alla Medicina Narrativa tra pedagogia, letteratura e arti figurative”. Gli editors sono Fabrizio Manuel Sirignano e Stefania Maddalena.
L’emersione della Medicina Narrativa (Narrative Based Medicine – NBM), spesso in polemica contrapposizione con la Medicina basata sulle Evidenze (Evidence Based Medicine – EBM), non può non essere un segnale di mutamento culturale all’interno del sistema di indagine, di diagnosi e di cura della biomedicina.
Ci sono tre aspetti fondamentali che caratterizzano la NBM:
- l’osservazione della soggettività della malattia che conduce all’incontro del malato nella sua realtà;
- l’interazione tra malessere (illness) e fisiologia (disease), ad esempio mediante connessioni con il sistema psico-immunitario, che richiede il superamento dei modelli organicistico-sistemici, organico-funzionalisti, normativo-funzionalisti e conflittuali, mediante la costruzione di un punto di vista sociologico, relazionale e connessionista, in grado di modificare le definizioni culturali di salute/malattia;
- l’emersione di una nuova epistemologia medica post-moderna di salute riappropriata, da parte dei pazienti, con maggiore attenzione alle persone e alla loro identità, anche genetica.
La Medicina Narrativa, inoltre, può migliorare la qualità dell’assistenza soprattutto per le seguenti ragioni:
- permette di avvicinarsi alle “ragioni” del paziente, facilitando l’esercizio, lo sviluppo di un equilibrio emozionale, ovvero la “cura di sé”;
- attraverso il confronto tra il punto di vista dei diversi operatori, facilita il team building, diminuendo inefficienze ed errori;
- aiuta a riflettere su di sé, sulla pratica clinica quotidiana, promuovendo la cura di sé, prevenendo il burn-out e riconfigurando costantemente la propria epistemologia professionale.
La medicina narrativa promuove, infine, sostenibilità. Attraverso un ascolto di tipo cognitivo, non condizionato da ipotesi di partenza precoci, la riflessione sul detto/non detto, scritto/non scritto, aiuta a comprendere il punto di vista del paziente, migliorando lo stile assistenziale. Ogni relazione interrotta per mancanza di umanità e competenza tra terapeuta e paziente è, peraltro, un’anomalia della qualità ed uno spreco insostenibile per la Sanità.
Questo Numero, pertanto, accoglierà contributi teorici, metodologici, esperienziali, che si focalizzano su:
- la Medicina Narrativa declinata in chiave pedagogico-formativa;
- il contributo della letteratura alla Medicina Narrativa;
- il contributo delle arti figurative (pittura, disegno, scultura, arti plastiche) alla Medicina Narrativa;
- la formazione pedagogica e umanistica di figure professionali esperte in Medicina Narrativa, anche in un possibile rapporto con le nuove tecnologie.
Tempistica e indicazioni per la redazione dei contributi I contributi, in lingua italiana e inglese, redatti in forma di saggio per un massimo di 20000 caratteri (spazi e note inclusi) dovranno pervenire alla redazione della rivista entro e non oltre il 10.05.2023 al seguente indirizzo: maria.buccolo@uniroma3.it (Caporedattrice) e per cc. a valerio.ferroallodola@unirc.it
Pubblicazione n. 1/2023: giugno 2023
I contributi saranno valutati mediante double blind peer reviewing e dovranno essere redatti nel format della Rivista, accompagnati da abstract (massimo 700 caratteri, spazi inclusi) e 3/4 parole-chiave, entrambi in italiano e in inglese.
Il format per la redazione dei contributi, con gli esempi per i riferimenti bibliografici, è scaricabile al seguente link: https://www.aracneeditrice.eu/materiali/MHMN_format_contributi.doc