Pedagogia interculturale

Coordinatori: Agostino Portera, Milena Santerini, Davide Zoletto

Descrizione

Attualmente i residenti stranieri presenti sul territorio italiano sono circa 5 milioni con un’incidenza dell’8,8% sulla popolazione residente. I paesi di provenienza sono più di 190 e l’alto numero di nazionalità rilevate sul territorio ha portato alcuni studiosi a definire la società italiana una sorta di “arcipelago migratorio”, in quanto sono presenti, con percentuali diverse, persone provenienti da quasi tutti i paesi del globo. E, tuttavia, i prime cinque paesi per provenienza sono la Romania (1.207.919 presenze), l’Albania (440.854), il Marocco (432.458), la Cina (305.089) e l’Ucraina (240.428) i cui cittadini rappresentano la metà dei migranti presenti nella penisola. Questo significativo flusso migratorio ha avuto forti ripercussioni sul sistema scolastico, in poco meno di venti anni il numero di studenti stranieri si è più che decuplicato, passando da 59.389 unità (a.s. 1996-97) a 860.000 circa (a.s. 2018-19) con un’incidenza percentuale di bambini e ragazzi di cittadinanza estera che ha raggiunto il 10%. Di fronte ad una tale situazione è necessario dunque elaborare risposte educative all’altezza dei problemi del presente. I processi di globalizzazione in atto e la configurazione in senso multiculturale delle odierne società interrogano profondamente i sistemi educativi e formativi che devono oggi mirare alla formazione dei cittadini del mondo.

La formazione interculturale degli insegnanti occupa, in tale prospettiva, un posto di tutto rilievo: è solo a partire da una corretta impostazione del lavoro educativo nella scuola che si può sperare di diffondere una sempre più necessaria “cultura della convivenza”. Non si tratta di un obiettivo facile: insegnanti ed educatori per primi sono chiamati a rimettere in discussione i propri paradigmi di riferimento con l’obiettivo di attenuare il tasso di etnocentrismo presente nel nostro sistema educativo. Si è venuta a definire, pertanto, la proposta di un’educazione interculturale che si configura come la risposta in termini di prassi formativa alle sfide poste dal mondo delle interdipendenze; essa è un progetto educativo intenzionale che taglia trasversalmente tutte le discipline insegnate nella scuola e che si propone di modificare le percezioni e gli abiti cognitivi con cui generalmente ci rappresentiamo sia gli stranieri sia il nuovo mondo delle interdipendenze. Inoltre la riflessione pedagogica interculturale è chiamata oggi ad affrontare anche numerose sfide che emergono nell’ambito dei processi educativi di tipo non formale e informale, come ad esempio temi quali l’accoglienza e la partecipazione di richiedenti asilo e rifugiati, i vari aspetti connessi all’integrazione sociale di lunga durata, i processi di cittadinanza, il contrasto a pregiudizio e razzismo, le competenze degli educatori, degli insegnanti e degli altri professionisti che operano in contesti eterogenei e multiculturali.

Obiettivi

Il gruppo di lavoro si propone di:

  • promuovere e coordinare attività di ricerca sia metodologiche che applicative nel campo della pedagogia interculturale;
  • promuovere iniziative interdisciplinari;
  • promuovere convegni e seminari scientifici;
  • diffondere gli esiti delle ricerche compiute.

Componenti

Luca Agostinetto, Università degli Studi di Padova
Fabio Alba, Università degli Studi di Palermo
Brigida Angeloni, Università degli Studi di Roma Tre
Alessio Annino, Università degli Studi di Catania
Francesca Audino, Università degli Studi di Roma Tre
Alessia Bartolini, Università degli Studi di Perugia
Fernando Battista, Università degli Studi di Roma Tre
Raffaella Biagioli, Università degli Studi di Firenze
Lavinia Bianchi, Università degli Studi di Roma Tre
Irene Biemmi, Università degli Studi di Firenze
Ivana Bolognesi, Università degli Studi di Bologna
Lisa Bugno, Università degli Studi di Padova
Marco Catarci, Università degli Studi di Roma Tre
Tiziana Chiappelli, Università degli Studi di Firenze
Rosanna Cima, Università degli Studi di Verona
Gabriella D’Aprile, Università degli Studi di Catania
Federica De Carlo, Università degli Studi di Roma Tre
Francesca Dello Preite, Università degli Studi di Firenze
Rosita Deluigi, Università degli Studi di Macerata
Maura Di Giacinto, Università degli Studi di Roma Tre
Paola D’Ignazi, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Paola Dusi, Università degli Studi di Verona
Farnaz Farahi Sarabi, Università degli Studi di Firenze
Massimiliano Fiorucci, Università degli Studi di Roma Tre
Tommaso Fratini, Università degli Studi di Firenze
Mariangela Giusti, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Giulia Gozzelino, Università degli Studi di Torino
Anna Granata, Università degli Studi di Torino
Barbara Gross, Libera Università di Bolzano
Valentina Guerrini, Università degli Studi di Firenze
Silvia Guetta, Università degli Studi di Firenze
Gaetana Tiziana Iannone, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Zoran Lapov, Università degli Studi di Firenze
Anna Grazia Lopez, Università degli Studi di Foggia
Stefania Lorenzini, Università degli Studi di Bologna
Emiliano Macinai, Università degli Studi di Firenze
Stefania Maddalena, Università degli Studi di Chieti e Pescara “G. d’Annunzio”
Alessandra Mussi, Università di Milano-Bicocca
Ada Manfreda, Università degli Studi di Roma Tre
Domenica Maviglia, Università degli Studi di Messina
Marta Milani, Università degli Studi di Verona
Marinella Muscara, Università degli Studi di Enna “Kore”
Ivana Maria Padoan, Università degli Studi di “Ca Foscari” Venezia
Anna Maria Passaseo, Università degli Studi di Messina
Stefano Pasta, Università Cattolica del Sacro Cuore
Rosella Persi, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Isabella Pescarmona, Università degli Studi di Torino
Anna Pileri, Istituto Universitario Salesiano Venezia
Franca Pinto Minerva, Università degli Studi di Foggia
Agostino Portera, Università degli Studi di Verona
Silvio Premoli, Università Cattolica del Sacro Cuore
Giada Prisco, Università degli Studi di Firenze
Maria Grazia Proli, Università degli Studi di Firenze
Pasquale Renna, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Veronica Riccardi, Università degli Studi di Roma Tre
Rosa Romano, Università degli Studi di Messina
Carla Roverselli, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Marta Salinaro, Università degli Studi di Bologna
Donatello Santarone, Università degli Studi di Roma Tre
Milena Santerini, Università Cattolica del Sacro Cuore
Clara Maria Silva, Università degli Studi di Firenze
Lisa Stillo, Università degli Studi di Roma Tre
Massimiliano Tarozzi, Università degli Studi di Bologna
Alessandro Vaccarelli, Università degli Studi dell’Aquila
Federico Zannoni, Università degli Studi di Bologna
Luisa Zinant, Università degli Studi di Udine
Davide Zoletto, Università degli Studi di Udine

Esperti esterni

Mariateresa Muraca


English version

Intercultural education

Description

There are currently slightly over 5 million foreign residents on Italian territory, who account for 8.8% of the resident population. There are more than 190 countries of origin and the high number of nationalities found in Italy has led some scholars to define Italian society as a sort of ‘migratory archipelago’, in so far as there are persons from almost all countries of the globe, albeit in different percentages. The top five countries by origin are Romania (1,207,919 persons), Albania (440,854), Morocco (432,458), China (305,089) and Ukraine (240,428), whose nationals together account for half of the migrants present in Italy. This significant migratory flow has had a strong impact on the school system; in about fifteen years, the number of foreign students increased more than tenfold, from 59,389 units (1996/97 academic year) to 860,000 (2018/19 academic year), with the percentage of children and young people of foreign nationality reaching 10 %. Faced with such a situation, it is therefore necessary to develop educational responses that are suitable for the problems of the present. The processes of globalisation under way and the multicultural configuration of today’s society raise deep questions about the education and training systems which must now aim at the training of the citizens of the world. From such a point of view, intercultural training of teachers occupies a position of importance: it is only by starting from correct formulation of educational work in schools that one can hope to diffuse an increasingly necessary ‘culture of coexistence’. This is not an easy target: teachers and educators first are called on to question their paradigms of reference in order to attenuate the rate of ethnocentrism in our education system. In this context, the proposal has been defined for intercultural education that is structured as the answer in terms of educational practice to the challenges posed by the world of interdependencies; it is an intentional educational project that cuts across all fields of study taught in schools and aims to change perceptions and cognitive habits with which we generally represent both foreigners and the new world of interdependencies. Moreover, educational research in the intercultural field currently deals with a range of issues which also emerge in non-formal and informal educational processes. These issues include themes such as challenges related to refugees and asylum seekers; long term social integration; citizenship processes; the fight against prejudice and racism; teachers’, educators’ and other professionals’ competences in multicultural and diverse environments.

Objectives

The group aims to:

  • promote and coordinate research activities in the field of Intercultural Education;
  • promote interdisciplinary initiatives;
  • promote conferences and scientific seminars;
  • disseminate the results of research carried out.