Call Pedagogia Oggi 2024/1

Call Pedagogia Oggi 2024/1

Call Pedagogia Oggi 2024/1

Logo Siped

Pedagogia Oggi

Rivista scientifica della SIPed

Società Italiana di Pedagogia

 

Pedagogia Oggi è articolata in due principali sezioni:

  • Sezione Monografica, che accoglie articoli in risposta alla Call for Papers di seguito riportata;
  • Sezione Miscellanea, che accoglie articoli svincolati dal tema della Call for Papers.

ATTENZIONE: Per entrambe le tipologie di proposta valgono le medesime procedure e tempistiche di invio abstract, valutazione, referaggio, consegna articolo e pubblicazione.

Call for papers n.1/2024

“L’Università come luogo di benessere personale, relazionale organizzativo.
Il contributo teorico-prassico dei saperi pedagogici
per lo sviluppo di una governance human-centered”

 

Le finalità con cui i sistemi educativi e formativi formali accolgono i propri studenti cambiano radicalmente a seconda del grado di scuola e del tessuto culturale e organizzativo che opera sullo sfondo delle diverse realtà locale. Pur nell’ampia fenomenologia che ciascuno di tali sistemi interpreta c’è, tuttavia, il comune dovere etico e, anche, deontologico, di promuovere e al contempo salvaguardare e tutelare le condizioni perché si realizzino esperienze che, al di là dell’acquisizione dei saperi e delle professionalità, incrementino anche i livelli di benessere personale, comunitario e sociale.
Negli ultimi anni, anche le Università sono state chiamate ad assumere un ruolo di primo piano nel corrispondere a questo compito che, beninteso, non si esaurisce nel solo successo formativo o nel solo miglioramento della relazione docente-studente, ma coinvolge tutte le funzioni che ne regolano la governance: dalle pari opportunità alla trasparenza, dalla mobilità al sostegno allo studio, dalla accoglienza all’orientamento ecc.
Nel corso degli ultimi anni (decenni) l’Università ha, con buona pace di tutti, elaborato il superamento sia della propria identità di istituzione autoreferenziale sia della sua vocazione elitaria, sviluppando un profondo senso di responsabilità sociale e di impegno pubblico. Tuttavia, talvolta questo cambiamento epocale (il primo legato, tra l’altro, a effetti indotti dalle nuove epistemologie dei saperi, il secondo dalle innovazioni e trasformazioni sociali e culturali) non ha sempre corrisposto alla formazione di una adeguata cultura istituzionale e organizzativa e di un corrispondente habitus pedagogico e didattico che fosse in grado di rispondere ai nuovi bisogni, alle diverse aspettative ed esigenze di riconoscimento e cura.
La mancanza di un basico e sistematico pensiero caring dell’istituzione universitaria si è talvolta tradotta in azioni (pure legittime dal punto di vista di una logica della relevance) progettate e programmate per intervenire per lo più compensativamente rispetto ai problemi che, di volta in volta, scoperchiano il vaso di pandora del malessere di chi la abita. Malessere per molti versi connesso al funzionamento di dispositivi orientati esclusivamente alla performance e spesso insensibili e disattenti alla singolarità, alle storie, ai bisogni, ai desideri, alle potenzialità e possibilità degli studenti, delle loro famiglie, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo, del mondo del lavoro, dell’intero territorio ecc.
Tuttavia, dal punto di vista pedagogico, un approccio compensativo difficilmente si dimostra efficace nel medio-lungo termine per accompagnare la necessaria trasformazione dell’intelligenza dell’istituzione universitaria, esponendo al rischio di incasellare e stigmatizzare le manifestazioni di malessere; incapsularle in un dispositivo che le cronicizza e normalizza, incrementare la loro visibilità sociale senza un reale impegno a ricercare a monte alternative rappresentazioni e strategie organizzative che possano inquadrare i problemi emergenti in una nuova ecologia di funzionamento che vada oltre la loro semplice gestione e ne promuova una alternativa risoluzione.
In particolare, a partire da tali considerazioni la call intende avviare una riflessione sul ruolo che l’Università oggi può svolgere nella promozione di una cultura della formazione mai disgiunta dal benessere, nel ri-pensamento di modelli educativi e organizzativi che, improntati alla cura, salvaguardino la dimensione dell’humanitas delle persone e delle relazioni che la attraversano e che da essa promanano.
È possibile, in tal senso, definire uno spazio di riflessione e intervento per il sapere-agire pedagogico nei contesti universitari per contribuire a una loro nuova modellizzazione?
La prospettiva prefigurata (improntata alla pratica della cura e alla salvaguardia dell’humanitas) richiede un impegno articolato, continuativo e coerente che investe in pieno il sapere pedagogico come riflessione teorica e traduzione pratica di modelli e strutture educative e formative che contraddistinguono una istituzione.
E se è accaduto che la voce dei saperi pedagogici sia stata talvolta inascoltata nei gangli più importanti in cui si decide della vita dell’istituzione universitaria e di chi la abita, è forse a causa della caratteristica discrezione e pervasività che dà forma alla sua azione. I lunghi tempi della formazione (vs. quelli brevi degli interventi compensativi), il confrontarsi con differenze in prospettiva qualitativa e inclusiva (vs. le pratiche di etichettamento e stigmatizzazione funzionali a una logica gestionale), l’approccio complesso bio-psico-sociale (vs. le letture e gli interventi iperspecialistici che riducono in frame troppo stringenti fenomeni troppo complessi), la vocazione critico-emancipativo-trasformativa (vs. ogni disposizione organizzativa che risponda a finalità eterodefinite e calate dall’alto) fanno sì che sia più difficile comunicare e rendere evidente il contributo che la pedagogia già silenziosamente offre a una nuova idea di Università e potrebbe ancor più mettere a disposizione.
Troppe le storie di abbandoni, fallimenti, vergogna, impotenza che negli ultimi anni sono state associate al vivere universitario che, al contrario, dovrebbe essere occasione di crescita, passaggio esistenziale in cui far fiorire intelligenze, passioni, progetti. E questo si traduce in invito alla militanza per una pedagogia che, tra impegno, dissenso e promozione di benessere, può ancora esercitare il suo generativo “potere” di ripensare l’istituzione universitaria come luogo e tempo in cui i soggetti possano costruire e negoziare senso e fare esperienza dell’accadere del nuovo, imparando il valore euristico dell’errore, la gioia del ricominciamento, la meravigliosa fatica della ideazione e della progettazione.

In questa direzione, il prossimo numero di Pedagogia Oggi intende accogliere contributi focalizzati sulle esperienze e le potenzialità di riflessioni, ricerche e interventi inerenti nelle aree:

1. della Pedagogia generale e sociale.

Entro la cornice tematica di riferimento, i contributi potranno essere di ordine teoretico, fondativo, epistemologico, teorico-pratico. In particolare, essi dovranno avviare una riflessione sul ruolo che l’Università oggi può svolgere nella promozione di una cultura della formazione mai disgiunta dal benessere, nel ri-pensamento di modelli educativi e organizzativi che, improntati alla cura, salvaguardino la dimensione dell’humanitas delle persone e delle relazioni che la attraversano e che da essa promanano.
Le Università sono chiamate ad assumere un ruolo di primo piano nell’acquisizione dei saperi e delle professionalità che, beninteso, non si esaurisce nel solo successo formativo o nel solo miglioramento della relazione docente-studente, ma coinvolge tutte le funzioni che ne regolano la governance: dall’accoglienza studenti alla valorizzazione dei talenti, dalle pari opportunità alla trasparenza, dalla mobilità al sostegno allo studio, dalla accoglienza all’orientamento, dalla performance accademica alla policy educativa, ecc.
Gli articoli potranno fare riferimento ai processi di trasformazione in atto del contesto Università, ai molteplici cambiamenti tecnologici, socio-culturali e degli stili di vita soggettivi e collettivi; all’implementazione di percorsi educativi e formativi accessibili, sostenibili e inclusivi, ai nuovi modelli di formazione del docente universitario.
Saranno accolti contributi coerenti con le tematiche oggetto della Call e di respiro nazionale e internazionale, che presentano carattere di originalità, rigore metodologico e significativo impatto per la comunità scientifica di riferimento.

2. della Storia della pedagogia e dell’educazione

Sorta già nell’antichità, l’istituzione accademica in Occidente ha conosciuto un’evoluzione con andamento frammentario e complesso fino all’età contemporanea, ma si è da sempre caratterizzata come luogo d’eccellenza non solo per la costruzione di saperi, ma anche per la relazione fra generazioni e per il ripensamento dell’intreccio fra tradizione e innovazione.
Pur non essendo il benessere personale, relazionale e organizzativo una categoria storica, l’evoluzione dell’Università ha conosciuto momenti ed eventi apicali durante i quali le proposte di riforma, il dibattito sulla sua funzione, i cambiamenti legislativi, organizzativi, strutturali hanno posto l’accento sugli aspetti di partecipazione, di inclusione, di democratizzazione, di dialogo. Parallelamente, nella storia dei nostri sistemi formativi ed educativi, pensatori e pedagogisti, anche sulla scorta di istanze sorte originariamente all’interno di altri segmenti scolastici, hanno spinto ad interrogarsi sulla funzione emancipativa dell’alta formazione, sul suo possibile ruolo di promozione della dignità e dell’armoniosa crescita individuale e collettiva. Appare interessante sia una riflessione su questi processi e questi accadimenti, queste voci e questi appelli, sia un’indagine su quanto essi abbiano realmente innescato o meno, in alcuni momenti storici, prassi che facessero emergere la ricchezza e la poliedricità delle relazioni e l’attenzione alle storie e ai bisogni individuali, anche alla luce dei processi politici, sociali e culturali che ne hanno favorito il sorgere, o ne hanno accompagnato l’accoglienza e la maturazione oppure l’abbandono e il declino.
In un’ottica comparativa, d’altro canto, sono significativi i recenti mutamenti che hanno investito l’Università e che, per quanto riguarda i Paesi europei, hanno avviato un processo complesso e tuttora in corso al fine di rendere più coerenti i sistemi di istruzione e formazione, promuovendo maggiori mobilità, interconnessioni di ricerca e riconoscimento dell’acquisizione di saperi e competenze. Può, quindi, apparire interessante una riflessione su quanto questi processi abbiano favorito cambiamenti, incoraggiando prassi sensibili all’inclusività e al benessere personale e relazionale oltre che organizzativo, e su quanto vi siano elementi di specificità nelle differenti culture organizzative, nei differenti contesti politici e sociali dei diversi Paesi.
Nell’ambito, infine, della letteratura per l’infanzia e della storia della letteratura per l’infanzia, la rappresentazione di storie di formazione, di relazioni intergenerazionali e di confronto e scambio di saperi all’interno del mondo accademico e dell’alta formazione che compare in testi e narrazioni rivolti a ragazzi e ragazze e a giovani adulti/e, può costituire un oggetto di indagine di alto valore euristico, tenendo conto della doppia funzione del testo narrativo, come fonte per una conoscenza della storia dell’educazione e come strumento di educazione.
Saranno accolti contributi che presentino carattere di originalità nelle fonti messe in luce e utilizzate e nell’approccio euristico, e che si segnalino per la correttezza e il rigore della metodologia adottata.

3. della Didattica e della Pedagogia speciale.

L’Università, nell’ambito della ricerca, della didattica, della responsabilità sociale e dell’impegno pubblico è chiamata a perseguire il benessere personale, comunitario e sociale di tutti i suoi studenti e le sue studentesse. In questa cornice centrali sono le riflessioni sulla promozione di una cultura istituzionale inclusiva orientata alla cura, al benessere e alla valorizzazione di percorsi formativi in grado di sostenere i progetti personali e di vita di quanti hanno scelto il mondo dell’istruzione superiore.
Entro la cornice tematica di riferimento, saranno accolti studi e ricerche relativi alla didattica universitaria inclusiva, ai servizi dedicati al benessere degli studenti e delle studentesse e, in generale, ai modelli, ai progetti innovativi e alle prassi di inclusione promossi negli Atenei o nei centri di ricerca nazionali e internazionali.
Saranno accolti studi e ricerche a carattere teorico, empirico e applicativo che si inseriscono nel dibattito nazionale e internazionale sulle tematiche sopra citate. I contributi dovranno caratterizzarsi per originalità, rigore metodologico e significativo impatto per la comunità scientifica di riferimento.

4. della Pedagogia sperimentale.

Nella cornice tematica definita dalla Call, i contributi proposti potranno presentare ricerche descrittive, correlazionali e sperimentali, approfondimenti e riflessioni a partire da analisi secondarie e meta-analisi; ricerche esplorative, approfondimenti qualitativi e quali-quantitativi; validazione di strumenti; ricerche-formazioni e indagini valutative che possano consentire di analizzare, comprendere e argomentare – a partire da evidenze empiriche – l’ipotesi pedagogica di uno sviluppo di governance human-centered nei contesti universitari italiani.
Gli articoli potranno avere ad oggetto, a solo titolo di esempio, tematiche inerenti le condizioni degli studenti e delle studentesse, in ingresso, durante e al termine del percorso accademico, connesse a vincoli e difficoltà individuali, familiari, territoriali, di ordine psico-sociale, socio-economico, socio-politico ecc.; le condizioni della didattica universitaria, quale aspetto fondamentale di cura e responsabilità scientifica e sociale delle e nelle istituzioni universitarie; le condizioni di vita e di lavoro dei docenti universitari e dei tecnici-amministrativi, i ruoli e lo sviluppo professionali all’interno degli atenei, i rapporti fra atenei e coi territori ecc.
Saranno accolti contributi nei quali siano definiti chiaramente: il quadro teorico di riferimento, anche attraverso utili confronti internazionali; l’impianto metodologico; le strutture critico-argomentative prescelte per l’analisi e la discussione dei dati.

5. dei Metodi e delle Didattiche delle attività motorie e sportive.

I contributi potranno avere un approccio teorico e/o pragmatico e/o sperimentale e potranno comprendere epistemologie, teorie, modelli e approcci plurali di ricerca sulla promozione del benessere nelle Università, in una prospettiva olistica e interdisciplinare che muove dal pieno coinvolgimento della dimensione corporea alla formazione della persona.
Saranno accolti con favore studi che si concentrino anche su specifiche evidenze relative al ruolo dell’educazione motoria nella promozione del benessere in ambito universitario e che siano in grado di armonizzare strumenti e approcci che appartengono alla tradizione delle scienze dell’educazione con quelli riconducibili alle scienze del movimento al fine di delineare nuove strategie di governance.

Avvertenze per la proposta di abstract

La deadline per l’invio degli abstract: 30.10.2023.

Per partecipare alla CFP occorre essere soci SIPed (nel caso in cui si intenda presentare un articolo a doppia firma, la regola vale per entrambi gli autori) e occorre scaricare e compilare accuratamente il template presente sul sito della rivista.

Non sono ammessi più di due coautori.

I soci Junior possono presentare articoli solo a firma singola e solo per la sezione Monografica.

Gli abstract presentati in maniera difforme rispetto a quanto indicato nel template o non completi non saranno valutati dagli Editor.

Gli Editor di questo numero sono i Prof.ri/sse Giuseppe Elia (Università di Bari), Gabriella Seveso (Università di Milano-Bicocca), Catia Giaconi (Università di Macerata), Ira Vannini (Università di Bologna).

Gli abstract dovranno essere inviati alla casella cfp_pedagogia_oggi_1_2024@siped.it  entro la data indicata, specificando nell’oggetto “PROPOSTA ABSTRACT – Pedagogia oggi 1/2024”.

Si precisa che gli abstract saranno selezionati sulla base dei criteri di rilevanza scientifica, di originalità, di chiarezza e di pertinenza al tema della call.

Si sottolinea, infine, che a parità di valutazione degli abstract saranno privilegiati quelli di articoli che saranno prodotti in lingua diversa dall’italiano.

Gli abstract saranno valutati entro il 31.11.2023.

Gli articoli dovranno pervenire alla rivista tassativamente entro il 01.03.2024.

Si ricorda agli autori che Pedagogia oggi accoglie anche articoli fuori call che saranno ospitati nella sezione “Miscellanea”.

Call

Pedagogia Oggi

Scientific Journal of the SIPed

Società Italiana di Pedagogia

 

Pedagogia Oggi is divided into two main sections:

  • Monographic section, which includes articles in response to the Call for Papers below;
  • Miscellaneous section, which welcomes articles on other topics.

For both types of proposal, the same procedures and timings apply for the sending of abstracts, and the evaluation, review, delivery and publication of articles.

Call for papers n.1/2024

“The University as a place of personal, relational organizational wellbeing.

The theoretical-practical contribution of pedagogical knowledge

to the development of human-centered governance”

 

In welcoming their students, all formal education providers and training systems share an ethical and deontological duty to promote, safeguard and protect the conditions that ensure the acquisition of knowledge and skills, within a context of personal, community and social wellbeing.
For universities in particular, in recent years, this task has evolved alongside all the other aspects of governance: from equal opportunities to transparency, from mobility to study support, from reception to orientation, etc.
Over the past years and decades, universities have developed a deep sense of social responsibility and public engagement. However, this change has not always been accompanied by the development of an appropriate institutional and organizational culture and a corresponding pedagogical and teaching practice to respond to new needs, different expectations and demands for recognition and care.
The university institution’s lack of systematic caring thinking has sometimes promoted actions that are only useful for intervening to “fix” problems that have, from time to time, arisen. The discomfort felt by people within universities is, instead, often related to the use of devices that are exclusively performance-oriented and that often ignore the individuality, histories, needs, desires, and potential of students, their families, faculty, technical-administrative staff, the world of work, the entire territory, etc.
From a pedagogical perspective, in the medium to long term, a “restorative” approach is rarely an effective means of promoting an “intelligence of the university institution” that can situate emerging problems within a new ecology of operation that goes beyond the simple management of problems and promotes an alternative resolution.
This Call for Papers aims to initiate a reflection on the role that university can play today in promoting a culture of education that is never divorced from wellbeing and that safeguards the dimension of humanitas in the people and relationships that inhabit it.
In recent years, too many stories of abandonment, failure, shame, and helplessness have been associated with university living, which, on the contrary, should be an opportunity for growth, an existential passage in which intelligence, passions, and projects can flourish. This translates into an invitation to rethink the university institution as a place and time in which participants can construct and negotiate meaning and encounter new experiences, learning the heuristic value of error, the joy of starting afresh, and the wonderful effort of ideation and planning.

With this in mind, the next issue of Pedagogia Oggi invites contributions that focus on the experiences and potential of inherent reflection, research and interventions in the following areas:

1. General and Social Pedagogy.

Within the thematic frame of reference, contributions may be theoretical, grounding, epistemological, or theoretical-practical. In particular, the contributions should encourage reflection on the role that universities can play today in promoting a culture of education that is always connected to wellbeing, and in rethinking educational and organizational patterns that, through being based on care, can preserve the dimension of humanitas and the relationships that run through and originate from this.
Universities are called upon to take on a leading role in the development of knowledge and professionalism which, of course, does not end with educational success or the improvement of the teacher-student relationship alone, but involves all the elements that regulate its governance: from student reception to the recognition of talents, from equal opportunities to transparency, from student mobility to study support, from welcoming to guidance, from academic performance to educational policy, etc.
Papers may refer to the ongoing processes of transformation of the university context, to the many technological, socio-cultural changes and changes in individual and collective lifestyles, to the implementation of accessible, sustainable, and inclusive educational and training paths, or to new models of university teacher training.
Contributions consistent with the themes of the Call and of national and international scope, which demonstrate originality, methodological rigor, and significant impact for the scientific reference community, will be selected.

2. History of Education, Pedagogy, and Schooling and Children’s Literature.

The academic institution arose in the West in antiquity and its evolution has been fragmented and complex up to contemporary times but it has always been characterized as a place of excellence not only for the construction of knowledge but also for the relationship between generations and for reflection on the interweaving of tradition and innovation.
Personal, relational, and organizational wellbeing is not a historical category, but in the evolution of universities there have been defining moments and turning points when proposals for reform, debate on the university’s function, and legislative organizational and structural changes have placed emphasis on participation, inclusion, democratization, and dialogue.
Moreover, in the history of our educational systems, thinkers and pedagogues have led us to reflect on the emancipatory function of higher education, and its possible role in promoting dignity and harmonious individual and collective growth, in some cases through instances that originally arose within other segments of the school system.
It is interesting to reflect on these processes and these events, these voices and these calls, and to carry out an investigation as to whether they actually did or did not give rise to, at certain historical moments, practices that would bring out the richness and versatility of relationships and draw attention to individual stories and needs, including in light of the political, social and cultural processes within which they arose or were accepted or rejected.
From a comparative point of view, on the other hand, recent very significant changes have fostered the development of universities in Europe and have launched a complex and still ongoing process to make education and training systems more coherent: they have promoted greater mobility, greater interconnections in research and greater recognition of knowledge and skills acquisition.
It is possible to investigate how these processes have fostered change and encouraged practices that are sensitive to inclusivity and personal, relational, and organizational well-being, and equally to reflect on specific elements in different organizational cultures, and in the different political and social contexts of different countries.
Finally, in the field of children’s literature and the history of children’s literature, the representation of formative stories and of intergenerational relationships, and the exchange of knowledge within the academic world is evident in texts and narratives aimed at boys, girls and young adults. This can be of high heuristic value as an object of investigation because the narrative text has a double function: it is both a source of knowledge of the history of education and a medium of education.
Contributions that are original in the sources they highlight and in their heuristic approach, and that stand out for the correctness and thoroughness of the methodology they adopt, will be welcomed.

3. Didactics and Special Education.

Universities, through their research, didactic practices, social responsibility, and public engagement, are called upon to guarantee the personal, community, and social wellbeing of all their students.
Consequently, reflections on the promotion of an inclusive institutional culture, oriented towards the care, wellbeing and enhancement of educational pathways – that can support the personal and life projects of those who have chosen to pursue higher education – acquire considerable centrality in the scientific debate.
Adopting this framework, the current issue welcomes studies and research projects that relate to inclusive university teaching, services dedicated to the wellbeing of students and, in general, models, innovative projects and practices of inclusion promoted in universities or national and international research centers.
Papers that present studies and research of a theoretical, empirical and applicative nature on the aforementioned topics will be considered. Contributions should be characterized by originality, methodological rigor and significant impact for the scientific community of reference.

4. Experimental Pedagogy.

Within the thematic framework defined by the Call, proposed contributions may present descriptive, correlational and experimental surveys, studies and in-depth analysis deriving from secondary data and meta-analyses; exploratory research, qualitative and qualitative-quantitative studies; validation of tools; teacher professional development research projects and evaluation research that allow an analysis, understanding and debate – starting from empirical evidence – of the pedagogical hypothesis of a development of human-centered governance in Italian Higher Education contexts.
The articles may concern, but not be limited to: topics relating to the conditions of male and female students upon entry, during and at the end of their academic course, connected to individual, family, or territorial constraints and difficulties of a psycho-social, socio-economic, socio-political nature etc.; the conditions of university teaching, as a fundamental aspect of care and the scientific and social responsibility of and in HE institutions; the living and working conditions of university teachers and administrative technicians, professional roles and development within universities, relations between universities and with their territorial contexts etc.
Contributions will be welcomed in which the following are clearly defined: the theoretical framework of reference, including through useful international analysis; the methodological designs; and the critical-argumentative structures chosen for the analysis and discussion of the data.

5. Methods and Didactics of motor and sports activities.

Contributions may have a theoretical and/or pragmatic and/or experimental approach and may include epistemologies, theories, models, and plural approaches to research on the promotion of wellbeing in universities, from a holistic and interdisciplinary perspective that moves from the full involvement of the physical body to the formation of the person.
Studies will be welcomed that also focus on specific evidence relating to the role of movement education in promoting wellbeing in university settings and that are able to outline new governance strategies through harmonizing tools and approaches from the tradition of educational sciences with those attributable to movement sciences.

Abstract submission deadlines

Deadline for submission of abstracts: 30.10.2023.

To participate in the Call for Papers, you must be a Siped member (if you intend to submit a dual-authored article, both authors must be members) and you must download and carefully fill in the template on the journal website.

No more than two co-authors are permitted.

Junior members may only submit single-signed articles.

Incomplete abstracts or those submitted in any form other than the template will not be evaluated by the editors.

The editors of this issue are Professors Giuseppe Elia (Università di Bari), Gabriella Seveso (Università di Milano-Bicocca), Catia Giaconi (Università di Macerata), and Ira Vannini (Università di Bologna).

Abstracts should be sent to cfp_pedagogia_oggi_1_2024@siped.it by the date indicated, specifying in the subject line “ABSTRACT PROPOSAL – Pedagogia Oggi 1/2024“.

Please note that abstracts will be selected according to the criteria of scientific relevance, originality, clarity and relevance to the theme of the call.

Finally, please note that in the event of an equal evaluation of abstracts, preference will be given to articles that will be produced in a language other than Italian.

Abstracts will be evaluated by 30.11.2023.

Articles should be sent to the journal by 01.03.2024.

Authors are reminded that Pedagogia oggi also welcomes articles on other topics, which will be published in the ‘Miscellaneous’ section.

Call

Articoli correlati