Coordinatori: Chiara Bove, Massimiliano Tarozzi
Descrizione
La ricerca empirica si è sempre mossa lungo terreni marginali nell’ambito della riflessione pedagogica in Italia. La sua marginalità, peraltro condivisa con altre scienze umane e sociali, risale alla censura propria tradizione neoidealista che ha considerato ogni sapere di origine empirica incapace di produrre conoscenza autentica, ma solo costituito su “pseudo-concetti”, diversamente dalla filosofia che scopre concetti puri su cui fondare vera conoscenza. Ma anche un certo pensiero post-moderno, se ha fondato nuovi approcci di ricerca più qualitativi, ha contribuito a svuotare di senso l’indagine empirica della realtà educativa. Si sente oggi, in tempo di crisi e delegittimazione dei saperi pedagogici, la necessità di un’attenzione scientifica e rigorosa alla ricerca che ha per oggetto i fenomeni educativi e che, come tale, possa fondare le pratiche, valutare gli esiti, radicare la presa di decisioni, colmare il divario con la prassi e fornire evidenze capaci di informare su dati attendibili, e non su mere ideologie, le scelte politiche. Sta crescendo anche in educazione l’esigenza di politiche e pratiche educative fondate sulla ricerca, piuttosto che su decisioni estemporanee, su credenze individuali, su decisioni improvvisate. Di conseguenza, il ruolo della ricerca è sempre più riconosciuto a livello di decisori politici. Non a caso anche in educazione si va affermando il temine e l’approccio delle evidence-based policy and practice sorto nelle scienze biomediche che però suscita anche molte perplessità. Una pedagogia rigorosa richiede un proprio apparato di metodi euristici e di metodologie di ricerca coerenti con l’assetto epistemologico che si è data. Per questo la ricerca empirica è oggetto di applicazione rigorosa, ma anche di riflessione sui suoi assunti epistemologici, sugli apparati teorici, sulla pluralità di metodi e orientamenti e sulle connessioni fra questi, la teoria e la pratica educative.
La contemporaneità ha bisogno di una pedagogia come scienza capace di esplorare la complessità e di pensare l’ambiguità senza frantumarsi di fronte alle contraddizioni e alle antinomie del presente. Per questo è necessario promuovere, specie fra le giovani generazioni di studiosi, la pratica della ricerca empirica rigorosa secondo una pluralità di approcci metodologici oltre le distinzioni fra ricerca qualitativa e quantitativa che hanno caratterizzato lo scontro tra paradigmi. Si tratta di conoscere e valorizzare una pluralità di approcci teorici, di metodologie e di paradigmi di ricerca che possano gettare luce da prospettive diverse su fenomeni complessi da analizzare, anche combinando e integrandosi fra loro anche attraverso sapienti e rigorosi mixed-methods. È necessario costruire occasioni di confronto sulla metodologia della ricerca incoraggiando la riflessione critica, il rigore e la chiarezza procedurale, la profondità dell’analisi al fine di elevare gli standard scientifici del sapere pedagogico in un momento in cui le logiche dominanti sembrano premiare alcune forme di conoscenza a scapito di altre. Questo gruppo di lavoro intende contribuire a promuovere un discorso sul “metodo” che non sia solo un confronto sulle metodologie, ma sia in grado di incoraggiare una rilettura del dibattito sul metodo come un’occasione di confronto sulle dimensioni teoriche, culturali e politiche della ricerca educativa. Il gruppo intende consolidare anche la tradizione iniziata gli anni scorsi di tenere sempre aperti gli incontri seminariali scientifici anche a giovani ricercatori, dottorandi per ampliare il dibattito su questi temi anche in prospettiva inter-generazionale nella comunità pedagogica. In sintesi, se confermato dal direttivo SIPED, il Gruppo si propone di proseguire il lavoro avviato nel triennio 2014-2017 e proseguito nel successivo triennio fino ad oggi, promuovendo nuove iniziative dedicate alla riflessione critica sulla metodologia. Gli incontri avranno sempre un carattere partecipato e saranno aperti ai diversi settori pedagogici al fine di ampliare lo scambio e il confronto sul “metodo”.
Obiettivi
- Potenziare la rete/e le connessioni tra il gruppo SIPED-TMRE e le scuole di Dottorato/Alta formazione delle Università in area pedagogica, anche avvalendosi degli esiti della Mappatura delle competenze realizzata nel 2020;
- Organizzare un Convegno Nazionale
- Organizzare due Seminari
- Pubblicazioni sui temi oggetto del Gruppo
Componenti
Caterina Bembich, Università degli Studi di Trieste
Annamaria Bondioli Bettinelli, Università degli Studi di Pavia
Chiara Maria Bove, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Piera Braga, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Livia Cadei, Università Cattolica del Sacro Cuore
Carlo Cappa, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Raffaella Faggioli, Università degli Studi di Bologna
Maria Benedetta Gambacorti-Passerini, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Luca Ghirotto, Università degli Studi di Bologna
Luca Girotti, Università degli Studi di Macerata
Cristina Lisimberti, Università Cattolica del Sacro Cuore
Daniela Maccario, Università degli Studi di Torino
Giovanna Malusà, Università degli Studi di Verona
Marcella Milana, Università degli Studi di Verona
Katia Montalbetti, Università Cattolica del Sacro Cuore
Alessandra Mussi, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Isabella Pescarmona, Università degli Studi di Torino
Andrea Pintus, Università degli Studi di Parma
Francesca Rapanà, Università degli Studi di Verona
Donatella Savio, Università degli Studi di Pavia
Sara Serbati, Università degli Studi di Padova
Chiara Sità, Università degli Studi di Verona
Paolo Sorzio, Università degli Studi di Trieste
Massimiliano Tarozzi, Università degli Studi di Bologna
Elisabetta Tomazzolli, Libera Università di Bolzano
Andrea Traverso, Università degli Studi di Genova
Roberto Trinchero, Università degli Studi di Torino
Renata Maria Viganò, Università Cattolica del Sacro Cuore
Lucia Zannini, Università degli Studi di Milano
Luisa Zecca, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Luisa Zinant, Università degli Studi di Udine
Davide Zoletto, Università degli Studi di Udine
English version
Theories and methods of empirical research in education
Description
Empirical research has always been marginal to mainstream pedagogical reflection in Italy. This marginal status, in education as in other human and social sciences, dates back to the neoidealist tradition, which ruled out all empirical information as incapable of producing genuine knowledge and based on “pseudo-concepts”, in contrast with philosophy, framed as bringing to light pure concepts on which to found true knowledge. Some post-modern schools of thought, while establishing new, primarily qualitative, research methods, have further contributed to undermining the status of empirical studies of educational realities. However, in the current period of crisis and de-legitimization of pedagogical knowledge, the need is felt for a scrupulously scientific approach to researching educational phenomena, capable – by virtue of its rigour – of informing practices, evaluating outcomes, supporting decision-making, bridging the gap between theory and practice, and offering scientific evidence, based on reliable data as opposed to mere ideological positions, on which to design policy. The need for research-based educational policies and practices – rather than on individual beliefs and improvised decisions is also growing in education. As a result, the role of research is increasingly recognized among policy makers and not surprisingly the term and approach of ‘evidence-based policy and practice’ that emerged in the biomedical sciences is becoming increasingly popular in education, but it also raises many concerns. A rigorous educational science requires its own set of heuristic methods and research methodologies, which must be consistent with its chosen epistemological framework. Hence, empirical research must be rigorously applied, but also underpinned by reflection on its epistemological assumptions, theoretical frameworks, and plurality of methods and approaches, as well as on the connections between these and educational theory and practice.
The contemporary world needs pedagogy to be a science that includes an empirical dimension and is capable of exploring complexity and conceptualizing ambiguity without breaking down in the face of the contradictions and paradoxes of the present era. To this end, it is urgent to foster, especially among younger scholars, the practice of an empirical research that draws on a plurality of methodological approaches, transcending the classical distinction between qualitative and quantitative inquiry and the related paradigm clash. The group aims at deepening, enhancing and also combining a plurality of theoretical frameworks, methodologies and research paradigms that can shed light from different perspectives on complex educational phenomena, also through thorough and rigorous mixed-methods. It is vital for our scientific community to build opportunities to discuss research methodologies by encouraging critical reflection, procedural rigour, and deep analyses in order to raise the scientific standards of educational knowledge at a time when the predominant logic seems to reward some forms of knowledge at the expense of others. This working group intends to contribute to promoting a discourse on the “method” that is not only a comparison on methodologies, but to reinterpreting the debate on methods as an opportunity for discussing theoretical, cultural and political underpinnings of educational research. It also aims to consolidate the tradition of keeping scientific seminars always open also to doctoral students and early career researchers to broaden the debate on these issues also in an inter-generational perspective in our academic community. In sum, if approved, the group intends to continue the work initiated over the three-year period 2014-2017, and continued in the following three years to date, by organizing new events dedicated to critical reflection on methodology. Workshops and seminars, always very participatory, will be open to the various pedagogical sectors in order to expand the conversation and discussion on “methods”.
Objectives
- Strengthening the links and enhancing networking between the SIPED Special Interest Group TMRE and doctoral schools, and post-graduated schools in education. This will be also possible thanks to the results of the research skills mapping carried out in 2020
- Organising one national conference
- Organising Two seminars
- Publications on issues of interest for the TMRE Group