Call Pedagogia Oggi 2022/2

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Pedagogia Oggi – Rivista scientifica della SIPed – Società Italiana di Pedagogia
Call for papers n.2/2022

Educatori e Pedagogisti in situazione
nei contesti formali, non formali e informali

 

Più che in passato, la società odierna presenta caratteristiche di complessità sociale che chiamano in causa, in diversi contesti e su differenti piani, l’intervento di professionisti dell’educazione e della formazione. Educatori professionali socio-pedagogici e pedagogisti (d’ora in poi nel testo “Educatori e Pedagogisti”) rappresentano risorse professionali irrinunciabili per riconoscere, salvaguardare e tutelare il diritto all’educazione e all’inclusione. Negli ultimi anni si è aperta una nuova fase del lungo processo di riconoscimento e regolamentazione professionale e di più chiara configurazione dei servizi e dei contesti dell’educazione e della formazione, grazie soprattutto a una sinergia feconda fra politica, ricerca scientifica e pratica educativa professionale, che si è espressa anche sul piano di disposizioni normative. I professionisti dell’educazione e della formazione operano in contesti formali, non formali e informali, nell’ottica di una pedagogia in situazione e nella prospettiva della costante coltivazione della comunità educante.
Oggi, infatti, non solo si sono moltiplicati i campi di intervento delle professionalità educative in ambito formale, non formale e informale, ma sono state anche sviluppate e sperimentate nuove strategie di intervento di natura co-progettata e partecipata, volte a promuovere percorsi di advocacy e di mobilitazione sociale, specie nelle aree a maggior rischio di marginalità ed esclusione e comunque in una prospettiva che riconosce la valenza educante della comunità come norma e non come eccezione.
In questo senso, anche le linee di azione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare quelle legate alle Missioni 4 e 5, riconoscono e legittimano nuovi ambiti di intervento volti a promuovere una maggiore integrazione tra servizi educativi, sociali, culturali e sanitari, potenziando le azioni politiche già intraprese dalle normative più recenti, che aprono la strada ad approcci interdisciplinari e che delineano nuovi scenari di occupazione e di sviluppo delle professionalità educative.
Si prospettano, dunque, confini nuovi, all’interno dei quali Educatori e Pedagogisti sono chiamati a lavorare congiuntamente con insegnanti e altre professionalità – ciascuno in relazione alle proprie competenze – su progetti integrati, rispondenti ai bisogni sociali di formazione, educazione e istruzione.
Entro questo scenario l’Educatore e il Pedagogista hanno acquisito progressivamente il riconoscimento della loro identità di ruolo sul piano scientifico, deontologico e metodologico: per essere parte essenziale nel realizzare un sistema educativo che funzioni grazie a sinergie tra istituzioni formali, non formali e informali; per ricercare e sperimentare prassi educative e formative; per garantire i diritti inalienabili delle persone che abitano famiglie, scuole e società.

In questa direzione, il prossimo numero di Pedagogia Oggi intende focalizzare l’attenzione sulle esperienze e le potenzialità di ricerca e azione di cui sono portatrici le professionalità dell’Educatore e del Pedagogista nella società, nelle famiglie e nella scuola. Saranno valutate proposte che possano intercettare il suddetto tema, o che riescano a sviluppare un contributo innovativo sui seguenti spunti di riflessione:

  1. le frontiere della formazione dei professionisti dell’educazione in relazione ai bisogni educativi emergenti o alle trasformazioni storiche o contingenti del sistema complessivo di educazione e formazione;
  2. i tradizionali e i nuovi ambiti di occupazione dei professionisti dell’educazione;
  3. le nuove professionalità educative nel contesto dell’evoluzione della normativa relativa ai professionisti dell’educazione;
  4. le frontiere di ricerca e di studio sul tema delle alleanze e delle reti educative territoriali e dei nuovi ecosistemi dell’innovazione e della formazione;
  5. il rapporto tra scuola e territorio, nella prospettiva di una sinergia volta a favorire lo sviluppo di una comunità educante efficace e consapevole;
  6. il ruolo della scuola e le sfide che investiranno il sistema complessivo dell’educazione e dell’istruzione, dai nidi d’infanzia alle scuole secondarie, a fronte delle innovazioni richieste dal PNRR;
  7. le teorie, i modelli e le metodologie finalizzati a promuovere il ruolo strategico della scuola come polo educativo della comunità.

Per l’area della Pedagogia generale e sociale, i contributi potranno essere di carattere teoretico-fondativo, epistemologico-metodologico, teorico e pratico, con attenzione ai bisogni educativi e formativi nella società e nelle organizzazioni, ai mutamenti sociali, ai cambiamenti culturali e degli stili di vita delle persone, alle implicazioni educative dei differenti fenomeni socio-culturali della contemporaneità. Gli articoli potranno tenere conto delle complesse implicazioni sociali, politiche e culturali connesse alla formazione degli Educatori e dei Pedagogisti e al lavoro educativo professionale di primo e secondo livello e presentare esperienze di formazione universitaria degli Educatori e dei Pedagogisti e/o ricerche ritenute innovative e originali e in grado di contribuire ad arricchire il dibattito scientifico sul tema. Saranno accolti contributi coerenti con le tematiche oggetto della Call e che presenteranno caratteri di originalità, adeguato rigore metodologico e significativo impatto per la comunità scientifica di riferimento.

Per l’area di Storia della pedagogia e della scuola, i contributi potranno esaminare il tema dell’evoluzione dei campi d’intervento e della formazione di Educatori e Pedagogisti nei diversi contesti storici e geografici, tenendo conto delle implicazioni che essi hanno avuto con i processi politici, pedagogici, sociali e culturali che li hanno determinati, accompagnati e seguiti. Gli articoli possono essere tanto di carattere teoretico, ovvero sui principi fondativi, filosofici e pedagogici delle professioni e dei relativi saperi professionali, quanto di carattere pragmatico-fattuale, ovvero inerenti alle innovazioni metodologico-educative e ai campi d’intervento, nonché di carattere politico, con riguardo, cioè, ai percorsi messi specificatamente in campo per la formazione e l’occupazione di Educatori e Pedagogisti.
A titolo di esempio, potranno essere trattati temi quali il rapporto tra normativa, mansioni effettivamente ricoperte e pratiche educative, il dibattito riguardo alla preparazione dei futuri educatori e pedagogisti, nonché il progressivo ingresso dei professionisti dell’educazione nelle varie tipologie di servizi alla persona, oltre che nella scuola. Anche la dimensione di genere potrà rivelarsi un utile approccio in riferimento al divenire professionisti di uomini e donne in relazione ai servizi in cui trovano impiego. Si auspicano anche proposte a livello internazionale, per poter evidenziare, in un’ottica comparativa, diversi processi e modelli culturali attraverso cui valutare possibili interazioni e influenze. Saranno accolti contributi che presentino carattere di originalità nelle fonti messe in luce e nell’approccio euristico, e che si segnalino per la correttezza della metodologia adottata.

Per l’area della Didattica e della Pedagogia speciale, i contributi proposti potranno affrontare sia la dimensione metodologica, con riferimento ai principi e ai formati della progettazione dei percorsi di formazione di Educatori e Pedagogisti, sia la dimensione attuativa, con riferimento alle problematiche di implementazione e gestione degli interventi educativi e inclusivi. I contributi potranno presentare modelli didattici, esiti di ricerca, analisi di casi specifici o di azioni formative particolari, in cui la formazione degli insegnanti emerga da una mirata e scientificamente fondata progettazione, realizzazione e valutazione dei contesti e dei processi di insegnamento e apprendimento. Saranno accolti studi e ricerche a carattere teorico, empirico e applicativo che riguardino i modelli e le strategie della didattica – sia generale, sia speciale, sia disciplinare – e i molteplici formati della comunicazione formativa legati al sistema dei media contemporanei, nonché i modelli, le strategie e gli strumenti della formazione e della didattica a distanza.

Per l’area della Pedagogia sperimentale, i contributi proposti, a carattere teorico, empirico o sperimentale, potranno affrontare sia il tema centrale della formazione dell’Educatore e del Pedagogista, nella duplice prospettiva della formazione teorico-disciplinare ed esperienziale; sia progetti e ricerche in cui si documentino le esperienze e le indagini sul campo, nella prospettiva della ricerca empirica e della riflessione sugli interventi volti alla crescita e al miglioramento della professionalità dell’Educatore e del Pedagogista. Nell’articolazione dei contributi sarà necessario rendere conto dei risultati che gli interventi di formazione e di possibile monitoraggio hanno portato, illustrando le dimensioni e gli approcci organizzativi e metodologici adottati. Sarà utile e consigliato illustrare il piano del disegno della ricerca empirica, osservativa o sperimentale, inteso come processo conoscitivo e di investigazione critica sui fenomeni osservati/situati, mettendo in evidenza le dimensioni metodologiche e argomentando le scelte quali-quantitative o l’approccio misto.

Per quanto riguarda l’area dei Metodi e delle Didattiche delle attività motorie e sportive, i contributi potranno avere una impostazione teorica e/o prassica e/o sperimentale e renderanno conto di epistemologie, teorie, modelli e approcci che improntino possibili percorsi di formazione degli Educatori e dei Pedagogisti nella prospettiva dell’educazione motoria come strumento di promozione di stili di vita attivi, di benessere psico-fisico e di processi di inclusione sociale. Saranno accolti studi che focalizzino specifiche evidenze legate alla progettazione, realizzazione e valutazione di percorsi di formazione degli Educatori e dei Pedagogisti, ivi compresi contributi che indaghino le opportunità di intervento interdisciplinare anche in relazione alla diversificazione dei luoghi e dei contesti della pratica motoria e sportiva.

Avvertenze per la proposta di abstract

Deadline per l’invio degli abstract: 10 aprile 2022.

Per partecipare alla CFP occorre essere soci Siped e occorre scaricare e compilare accuratamente il template presente sul sito della rivista.
Gli abstract presentati in maniera difforme rispetto a quanto indicato nel template o non completi non saranno valutati dagli Editors.
Gli editor di questo numero sono Cinzia Angelini, Lucia Balduzzi, Carla Callegari, Pascal Perillo.
Gli abstract dovranno essere inviati alla casella cfp_pedagogia_oggi_2_2022@siped.it entro la data indicata, specificando nell’oggetto “PROPOSTA ABSTRACT – Pedagogia oggi 2/2022”.
Si precisa che gli abstract saranno selezionati e referati sulla base dei criteri di rilevanza scientifica, di originalità, di chiarezza e di pertinenza al tema della call.
Gli abstract saranno valutati entro il 10 maggio 2022. Gli articoli dovranno pervenire alla rivista tassativamente entro il 01 settembre 2022. Non sono ammessi più di due coautori.

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